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Programma radiofonico ideato da: Renzo Arbore e Gianni Boncompagni - 1970

Renzo Arbore - Breve biografia

 


Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Napoli, cominciò a distinguersi proprio a Foggia, nella storica Taverna del Gufo nel centro storico e nei pressi di Via Arpi, dopo essere stato al seguito di un noto complesso jazz foggiano, la Parker's Boys.

Nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante con la sua Orchestra Italiana, conduttore radiofonico e televisivo - restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni Boncompagni: Bandiera gialla (1965), Per voi giovani (1967), Alto Gradimento (1970) e televisive: Speciale per voi (1969-1970), una specie di processo ai cantanti del periodo, L'altra domenica (1976-1979), il suo primo vero successo in cui creò uno stile alternativo in diretta concorrenza con la coetanea Domenica in di Corrado, Quelli della notte (1985), Indietro tutta! (1988) e la recente Speciale per me - meno siamo meglio stiamo (2005). È stato anche attore e regista cinematografico (Il pap'occhio, 1980; F.F.S.S. cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene, 1983).

Ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali Roberto Benigni, Gegé Telesforo, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Marisa Laurito, Nino Frassica, Milly Carlucci, e valorizzarne altri come Michele Mirabella, Luciano De Crescenzo e la Microband.

Le sue esperienze nel mondo musicale iniziano nel 1972, con la "N.U. Orleans Rubbish Band" (dove le lettere puntate stanno per "Nettezza Urbana"), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarino, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente "She was not an angel" e "The stage boy", inciso per gioco dai cinque.

Nel 1991 ha fondato l' Orchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l'altro, al mandolino.

Già presidente di "Umbria Jazz", ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band: "Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs". Non scioglie, tuttavia, l'Orchestra Italiana, assieme alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con l'Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto ed al Teatro dell'Opera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l'album "Vintage, ma non li dimostra", premiato col "Disco d'oro".

Da molti anni è presidente dell'associazione dei disc-jockey italiani e si cimenta anche come suonatore di clarinetto jazz.

Trasmissioni

Arbore e la sua banda hanno lasciato un segno profondo nella televisione di qualità che si faceva fino alla metà degli anni novanta.

Già con le sue prime trasmissioni degli anni sessanta, come Bandiera gialla e Speciale per voi, Arbore impone stile e idee estremamente innovativi rispetto ai canoni televisivi dell'epoca. Basti ricordare Speciale per voi (1969), nella quale per la prima volta famosi cantanti venivano messi sotto il fuoco incrociato di domande e osservazioni, anche cattive, da parte del pubblico in sala.

Il più clamoroso successo arriva però dalla radio, con la trasmissione Alto gradimento, condotta insieme a Gianni Boncompagni, un'esilarante sgangherata galleria di personaggi, interpretati per lo più da Mario Marenco e Giorgio Bracardi, che si alternavano alla messa in onda di musica internazionale. Una trasmissione geniale e irriverente, esplosiva e demenziale, che realizzò indici di ascolto impensabili per la radio dell'epoca, creando tormentoni comici che per anni rimasero nella mente e persino nei modi di dire della gente comune.

Arbore ritornò alla televisione nei primi anni settanta: da ricordare la trasmissione pomeridiana L'altra domenica che vedeva la partecipazione di diversi artisti come Roberto Benigni nei panni del critico televisivo, Andy Luotto il cugino americano, i collegamenti con Mario Marenco da Roma e Isabella Rossellini da New York, le Sorelle Bandiera e tanti altri. Per la prima volta in una trasmissione televisiva il pubblico entra in contatto diretto con la televisione, in palio venti milioni di lire e tante risate.

Nel 1980 arriva la serie Tagli Ritagli e Frattaglie e nel 1984 Cari amici vicini e lontani, ma è nel 1985 che arriva il grande successo con la trasmissione di Rai Due Quelli della Notte, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po' cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonio da Scasazza che, con i suoi sproloqui, fece divertire mezza Italia. E poi Riccardo Pazzaglia il filosofo partenopeo, Massimo Catalano l'intellettuale viveur, Maurizio Ferrini commerciante romagnolo, Simona Marchini romantica sognatrice, Marisa Laurito cugina in attesa perenne del fidanzato, ed ancora Mario Marenco, Andy Luotto oltre che lo stesso Renzo Arbore, grande trascinatore. La trasmissione segnò un'epoca e i tormentoni e le battute entrano nel gergo quotidiano. L'album prodotto con le musiche della trasmissione vendette 500.000 copie.

Nel 1987/1988 la trasmissione Indietro tutta! replicò l'enorme successo di Quelli della Notte. Il programma stigmatizzava l'invadenza della televisione di tipo più commerciale, ridicolizzandone usi e e costumi; una parodia televisiva in cui Nino Frassica impersonava un improbabile quanto sgangherato "Bravo presentatore"; notevole il gruppo di ballerine brasiliane del Cacao Meravigliao che rappresentavano un surreale sponsor e le Ragazze Coccodè, un ridicolo corpo di ballo. Non mancavano inoltre personaggi come Mario Marenco che impersonava "Riccardino", un bambino parecchio dispettoso che con tanto di grembiule e cartella passava il tempo a rincorrere il cane Fiocco. Il maestro Mazza era a capo dell'orchestra "Mamma li Turchi", Francesco Paolantoni era Cupido, appeso all'altalena e intento a lanciare frecce che non andavano mai a segno. La scenografia rappresentava una nave e l'ammiraglio Arbore era attorniato da due belle ragazze che rappresentavano Miss Nord e Miss Sud; a guardia del sotterraneo erano le "Guardiane" (una delle due era una giovanissima e sconosciuta Maria Grazia Cucinotta).

Nel 1986 Arbore partecipa al Festival di Sanremo con la canzone ironica "Il Clarinetto" e si piazza al secondo posto. Seguono altri programmi televisivi come DOC e Marisa la Nuit. In quest'ultimo programma Arbore, che è la voce fuori campo, anticipa quello che sarà il modo di fare televisione della Gialappa's Band.

Nel 2005 è la volta di Speciale per me - Meno siamo, meglio stiamo! su Rai Uno, definita dallo stesso Arbore una "trasmissione amarcord" con l'obiettivo di mostrare tutta la tv memorabile che la gente tende a dimenticare. Il senso della trasmissione è una sorta di mercatino di modernariato televisivo; anche la musica proposta è volutamente "vintage". La trasmissione riscuote un buon successo anche se va in onda in terza serata (una media di quasi un milione e mezzo di telespettatori dopo mezzanotte, il 25 per cento di share).

Ambasciatore nel mondo della musica napoletana

Nel 1991 fonda L'Orchestra Italiana, composta da quindici grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Nel 1993 ottiene un trionfale successo al Radio City Music Hall di New York.

Nell'ottobre 2007 è uscito il libro Renzo Arbore ovvero Quello della musica, la prima biografia musicale dell'artista scritta da Claudio Cavallaro.

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana

— Roma, 27 dicembre 1992. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il 30 luglio 2006, all'indomani del concerto inaugurale della tournée con L'Orchestra Italiana a Chieti, Renzo Arbore ha ricevuto la Cittadinanza onoraria della città.



  

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